L'ultima notte italiana dei Foo Fighters, otto anni fa
È dal 14 giugno 2018 che i Foo Fighters non mettono piede nel nostro Paese. Quella sera, alla Visarno Arena, nel cuore del Parco delle Cascine di Firenze, oltre 65 mila persone assistirono all’ultimo concerto italiano della band di Dave Grohl, headliner della prima giornata del Firenze Rocks. Oggi è stata annunciata l'unica data tricolore del "Take cover tour 2026" agli I-Days di Milano e l'attesa, anche se mancano quasi otto mesi, è già alle stelle. Proprio come accadde nel 2018.
Dopo la storica data di Cesena del 2015 – nata dalla celebre impresa dei mille fan di Rockin’1000 – il pubblico italiano aspettava con ansia il ritorno dei Foo Fighters. L’occasione arrivò tre anni dopo con il tour mondiale di "Concrete and Gold", album che li aveva riportati al centro della scena rock internazionale. Il cast di quel giorno a Firenze era già da solo un manifesto del festival: prima di Grohl e compagni, si esibirono i Wolf Alice, The Kills e Frank Carter & The Rattlesnakes.
Alle 21 in punto partì "All My Life". Boato. Da lì in poi, un crescendo senza pause: "The Pretender", "Learn to Fly", "Walk", "My Hero", "Best of You", fino a "Everlong", che chiuse la serata con un coro collettivo. Dave Grohl dimostrò una volta di più di essere un animale da palcoscenico: urlando, correndo, scherzando, cantando con la potenza che lo contraddistingue. Al suo fianco, il compianto Taylor Hawkins a tenere il tempo; peraltro, fu proprio la morte di Hawkins ad annullare il ritorno dei FF in Italia agli I-Days del 2022. Poi, a metà set, il colpo di scena.
Axl Rose, Slash e Duff McKagan dei Guns N’ Roses si unirono ai Foo Fighters per una versione incendiaria di "It’s So Easy". Pubblico in delirio, naturalmente. Due delle band più iconiche del rock mondiale sullo stesso palco, in Italia, davanti a decine di migliaia di persone. Il tipo di sorpresa che trasforma un buon concerto in un evento storico.
Leggi qui la nostra recensione di quell'indimenticabile serata fiorentina.